Frodi assicurative per arrivare a
fine mese: così nasce il truffatore per necessità
“Con quello che ho pagato in
tutti questi anni, che male c’è se ora mi riprendo qualcosa?”: è ciò
che sembra chiedersi un gran
numero di persone. Un atteggiamento che può essere in parte
giustificato dai prezzi delle
polizze auto, che in Italia sono tra i più alti d’Europa, e dagli aumenti di
prezzo che continuano ad interessare
il settore. L’ultimo rapporto Ania rileva che nel 2010 il prezzo
medio unitario di una polizza
auto è cresciuto del 4,8%.
Se i clienti delle assicurazioni
si sentono autorizzati a raggirarle per rifarsi di polizze troppo salate,
tra le ragioni addotte dalle
compagnie assicurative per giustificare i rincari c’è proprio l’elevata
incidenza delle frodi
assicurative. Insomma un cane che si morde la coda!
I dati Isvap relativi al 2010,
indicano che le truffe sulle
assicurazioni auto ammontano in
media al 2,5% a livello nazionale, con picchi tra il 5,8 e il 12,4%
in molte delle maggiori città del
Sud.
Per contrastare il fenomeno delle
truffe alle assicurazioni è stato studiato un Decreto legislativo
antifrode (approvato il 30 giugno
alla Camera, ora al vaglio del Senato per approvazione definitiva)
che mira a controlli più mirati e
all’analisi incrociata degli archivi di dati su veicoli, patenti e
assicurazioni.
Per evitare di farsi tentare da
rimedi illeciti, basterebbe pensare che la truffa alle assicurazione è un reato
penale con conseguenza spesso molto serie.